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Bormio, trovato un casco da trial in discarica
09 . 10 . 2007
Un casco nero da trial, con strisce rosse che assomigliano a delle fiamme. Il casco ritrovato stamattina Bormio nella discarica comunale dai carabinieri assomiglia a quello descritto dalla madre di Renzo, il bambino travolto e ucciso mentre era su una pista ciclabile sabato sera. Ci sarebbe anche un testimone che ha visto un motociclista nella zona dell’incidente poco prima dell’arrivo dell’ambulanza. A Grosio tra sabato e domenica era in programma una gara di trial. I carabinieri stanno cercando di scoprire se il motociclista fuggito possa essere uno dei partecipanti. Intanto oggi pomeriggio a Valdisotto, nella chiesa di Piazza, alle 14.30, si celebrerà il funerale di Renzo, un bambino bellissimo morto a tre anni per l’errore di qualcuno che è fuggito senza soccorrerlo. Tutti possono sbagliare, ma è importante che il motociclista che ha ucciso Renzo riconosca la propria responsabilità, presentandosi dai carabinieri, nel suo interesse. I giudici ne terranno conto. Altrimenti la sua posizione sarà molto più grave quando i carabinieri riusciranno a identificarlo.
09 . 10 . 2007
Un casco nero da trial, con strisce rosse che assomigliano a delle fiamme. Il casco ritrovato stamattina Bormio nella discarica comunale dai carabinieri assomiglia a quello descritto dalla madre di Renzo, il bambino travolto e ucciso mentre era su una pista ciclabile sabato sera. Ci sarebbe anche un testimone che ha visto un motociclista nella zona dell’incidente poco prima dell’arrivo dell’ambulanza. A Grosio tra sabato e domenica era in programma una gara di trial. I carabinieri stanno cercando di scoprire se il motociclista fuggito possa essere uno dei partecipanti. Intanto oggi pomeriggio a Valdisotto, nella chiesa di Piazza, alle 14.30, si celebrerà il funerale di Renzo, un bambino bellissimo morto a tre anni per l’errore di qualcuno che è fuggito senza soccorrerlo. Tutti possono sbagliare, ma è importante che il motociclista che ha ucciso Renzo riconosca la propria responsabilità, presentandosi dai carabinieri, nel suo interesse. I giudici ne terranno conto. Altrimenti la sua posizione sarà molto più grave quando i carabinieri riusciranno a identificarlo.
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Bormio, bimbo investito, ascoltato un giovane
10 . 10 . 2007
Non ha ancora un nome il motociclista che sabato sera ha investito e ucciso il piccolo Renzo, tre anni, che era in bicicletta a Bormio con la madre e la sorellina. Dopo il ritrovamento in un cassonetto di un casco scuro con strisce laterali rosse, simile a quello descritto dai testimoni, ieri a Valdisotto i carabinieri hanno sequestrato una moto da enduro. In caserma hanno sentito un ragazzo di 16 anni, che è uscito verso le 22. Per il momento non ci sono indagati. Ieri pomeriggio, al funerale di Renzo c’erano tantissimi bambini, dell’asilo e delle scuole elementari. Le indagini proseguono.
10 . 10 . 2007
Non ha ancora un nome il motociclista che sabato sera ha investito e ucciso il piccolo Renzo, tre anni, che era in bicicletta a Bormio con la madre e la sorellina. Dopo il ritrovamento in un cassonetto di un casco scuro con strisce laterali rosse, simile a quello descritto dai testimoni, ieri a Valdisotto i carabinieri hanno sequestrato una moto da enduro. In caserma hanno sentito un ragazzo di 16 anni, che è uscito verso le 22. Per il momento non ci sono indagati. Ieri pomeriggio, al funerale di Renzo c’erano tantissimi bambini, dell’asilo e delle scuole elementari. Le indagini proseguono.
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spero buttino via la chiave
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00Giacomen ha scritto:spero buttino via la chiave
...de che?
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Bimbo investito: un altro minorenne sotto torchio
Il piccolo Renzo Giacomella
Il giovane che da oltre un'ora è interrogato dai Carabinieri per la morte del bimbo sulla pista ciclabile di Bormio sarebbe caduto in contraddizione. Nel pomeriggio, dopo il dissequestro della motocicletta prelevata martedì dall'abitazione di un ragazzo della zona, le forze dell'ordine avrebbero sequestrato altre tre motociclette sospette e su una di queste si sono concentrati i rilievi che sarebbero risultati decisivi al fine di determinare una svolta all'indagine che potrebbe aversi nella serata di oggi. Si indaga su un gruppo di minori - Sembrano quindi a una svolta le indagini per dare un nome al pirata della strada che sabato sera ha travolto e ucciso Renzo Giacomella, di 3 anni, che pedalava a fianco alla madre e alla sorella. Il 15enne al quale era stata sequestrata una moto, sentito come teste dai carabinieri, è risultato estraneo ai fatti ed è uscito dall'indagine.
Moto simile - Il minorenne era il proprietario della moto da enduro Hm Cre 50 di colore bianco e rosso sequestrata , in un garage della frazione Santa Lucia di Valdisotto, lo stesso paese dove viveva la piccola vittima con mamma Nicoletta, papà Sergio e la sorellina Mary. La moto era del tutto simile a quella comparsa sul luogo della tragedia.
Sfuma la pista del casco - In un cassonetto dei rifiuti non lontano dalle scuole elementari del paese era stato recuperato un casco ma non sarebbe uguale a quello descritto dalla mamma di Renzino che aveva parlato di un casco di color scuro con delle fiamme disegnate, mentre quello recuperato sarebbe di tipo integrale, rosso con decorazioni geometriche. Un automobilista che aveva incrociato il motociclista killer pochi minuti dopo l'investimento, ignaro dell'accaduto, ha riferito di un casco scuro, aperto sul davanti e con mentoniera.
Il piccolo Renzo Giacomella
Il giovane che da oltre un'ora è interrogato dai Carabinieri per la morte del bimbo sulla pista ciclabile di Bormio sarebbe caduto in contraddizione. Nel pomeriggio, dopo il dissequestro della motocicletta prelevata martedì dall'abitazione di un ragazzo della zona, le forze dell'ordine avrebbero sequestrato altre tre motociclette sospette e su una di queste si sono concentrati i rilievi che sarebbero risultati decisivi al fine di determinare una svolta all'indagine che potrebbe aversi nella serata di oggi. Si indaga su un gruppo di minori - Sembrano quindi a una svolta le indagini per dare un nome al pirata della strada che sabato sera ha travolto e ucciso Renzo Giacomella, di 3 anni, che pedalava a fianco alla madre e alla sorella. Il 15enne al quale era stata sequestrata una moto, sentito come teste dai carabinieri, è risultato estraneo ai fatti ed è uscito dall'indagine.
Moto simile - Il minorenne era il proprietario della moto da enduro Hm Cre 50 di colore bianco e rosso sequestrata , in un garage della frazione Santa Lucia di Valdisotto, lo stesso paese dove viveva la piccola vittima con mamma Nicoletta, papà Sergio e la sorellina Mary. La moto era del tutto simile a quella comparsa sul luogo della tragedia.
Sfuma la pista del casco - In un cassonetto dei rifiuti non lontano dalle scuole elementari del paese era stato recuperato un casco ma non sarebbe uguale a quello descritto dalla mamma di Renzino che aveva parlato di un casco di color scuro con delle fiamme disegnate, mentre quello recuperato sarebbe di tipo integrale, rosso con decorazioni geometriche. Un automobilista che aveva incrociato il motociclista killer pochi minuti dopo l'investimento, ignaro dell'accaduto, ha riferito di un casco scuro, aperto sul davanti e con mentoniera.
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del minorenne che ha ucciso il povero renzo
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La tragedia di Bormio
Bimbo travolto: presi i motociclisti killer
Il piccolo Renzo Giacomella
Quattro giorni di frenetiche indagini, decine di giovani della zona ascoltati dai carabinieri per arrivare, finalmente, alla svolta, con la contestazione dell'accusa di concorso in omicidio colposo e omissione di soccorso a due ragazzi, uno è minorenne, per la morte del piccolo Renzo Giacomella, il bimbo di tre anni e otto mesi travolto ed ucciso da una moto da enduro la sera di sabato scorso lungo la ciclabile dell'Adula a Bormio. Renzino era in sella alla sua biciclettina e solo per un miracolo non era stata travolta anche la mamma Nicoletta, che era a sua volta in bici, come la sorellina Mary di sei anni. Hanno confessato - Alla guida della moto, una 125 da enduro, si trovava un 17enne ora in stato di fermo, dopo aver confessato di essere il responsabile della tragedia ed aver fatto il nome del suo amico, Luca Martinelli (ironia della sorte lo stesso cognome da nubile di mamma Nicoletta) che invece era seduto dietro. Con il passare delle ore i due sono stati messi alle strette ed entrambi hanno ammesso di essere stati loro ad investire il piccolo Renzo.
Le contraddizioni - I militari coordinati dal Ten. col. Marcello Bergamini, Comandante provinciale, e dal nuovo responsabile del Reparto operativo di Sondrio, Ten. col. Michele Facciorusso, avevano puntato l'attenzione su altre tre moto di piccola cilindrata. Tra queste quella del 17enne condotto in caserma e sottoposto a doppio interrogatorio nel corso del quale sarebbe caduto "in una enormità di contraddizioni quasi infantili". Quando gli sono state contestate avrebbe cominciato a sciorinare una valanga di "non ricordo". Poi è crollato facendo il nome dell'amico Luca Martinelli, a sua volta sottoposto ad interrogatorio e messo alle strette.
Le accuse - La posizione più grave è quella del minorenne, che aveva dato un passaggio all'amico da pochissimo diventato maggiorenne. Gli viene contestato l'omicidio volontario nella configurazione del dolo eventuale, che si profila quando, come in questo caso, una persona guida al buio e si assume il rischio di causare la morte di qualcuno. Deve anche rispondere di omissione di soccorso e fuga. L'altro, invece, risponde di omicidio colposo, per aver creato la situazione di rischio mortale mettendosi imprudentemente sul sellino posteriore della moto condotta dal minorenne.
Un fermo e un arresto - I due ragazzi abitano non lontano dalla famiglia, ora sconvolta per la perdita del figlioletto. Quella sera andavano a fari spenti, con seduto dietro l'amico, nonostante il tipo di moto non lo consentisse: "Abbiamo preso quella ciclabile per non correre il rischio di essere beccati dalla pola", avrebbero ammesso.
La svolta - Quando il minorenne ha ammesso le sue colpe facendo il nome dell'amico che è stato subito prelevato e portato in caserma con in testa un cappuccio per non renderlo riconoscibile a fotografi e cameraman. I due ragazzini sono stati interrogati dal Procuratore capo di Sondrio Gianfranco Avella e dal suo Sostituto Stefano Latorre. Dalla caserma carabinieri di Bormio sono uscite due gazzelle, una diretta al carcere di via Caimi a Sondrio, l'altra a quello minorile Beccaria di Milano.
Renzo colpito da una ginocchiata - Per questo sulla moto da enduro, una 125, del 17enne ora rinchiuso in una cella del Beccaria di Milano con l'accusa di omicidio volontario, non vi sono ammaccature. La dinamica di quanto accaduto appare ormai chiara: alla guida della sua moto, con dietro l'amico Luca Martinelli, poco più che 18enne, nonostante il tipo di moto non consentissi passeggeri, ha imboccato, per sua ammissione, la ciclabile "per non rischiare di essere beccati dalla pola", consapevole che in due su quella moto non potevano starci. A fari spenti per non essere notati. Complice l'oscurita' e la velocita', all'improvviso si è trovato davanti tre biciclette. Con una disperata manovra ha cercato di evitarle ma con una ginocchiata ha urtato Renzino, che cadendo a terra ha picchiato violentemente il capo ed e' morto qualche ora dopo. I due ragazzi, nell'ammettere la loro responsabilita', avrebbero sostenuto di non essersi resi conto della gravita dell'accaduto e di aver saputo solo domenica mattina dai notiziari radio e tv che il bambino era morto.
Bimbo travolto: presi i motociclisti killer
Il piccolo Renzo Giacomella
Quattro giorni di frenetiche indagini, decine di giovani della zona ascoltati dai carabinieri per arrivare, finalmente, alla svolta, con la contestazione dell'accusa di concorso in omicidio colposo e omissione di soccorso a due ragazzi, uno è minorenne, per la morte del piccolo Renzo Giacomella, il bimbo di tre anni e otto mesi travolto ed ucciso da una moto da enduro la sera di sabato scorso lungo la ciclabile dell'Adula a Bormio. Renzino era in sella alla sua biciclettina e solo per un miracolo non era stata travolta anche la mamma Nicoletta, che era a sua volta in bici, come la sorellina Mary di sei anni. Hanno confessato - Alla guida della moto, una 125 da enduro, si trovava un 17enne ora in stato di fermo, dopo aver confessato di essere il responsabile della tragedia ed aver fatto il nome del suo amico, Luca Martinelli (ironia della sorte lo stesso cognome da nubile di mamma Nicoletta) che invece era seduto dietro. Con il passare delle ore i due sono stati messi alle strette ed entrambi hanno ammesso di essere stati loro ad investire il piccolo Renzo.
Le contraddizioni - I militari coordinati dal Ten. col. Marcello Bergamini, Comandante provinciale, e dal nuovo responsabile del Reparto operativo di Sondrio, Ten. col. Michele Facciorusso, avevano puntato l'attenzione su altre tre moto di piccola cilindrata. Tra queste quella del 17enne condotto in caserma e sottoposto a doppio interrogatorio nel corso del quale sarebbe caduto "in una enormità di contraddizioni quasi infantili". Quando gli sono state contestate avrebbe cominciato a sciorinare una valanga di "non ricordo". Poi è crollato facendo il nome dell'amico Luca Martinelli, a sua volta sottoposto ad interrogatorio e messo alle strette.
Le accuse - La posizione più grave è quella del minorenne, che aveva dato un passaggio all'amico da pochissimo diventato maggiorenne. Gli viene contestato l'omicidio volontario nella configurazione del dolo eventuale, che si profila quando, come in questo caso, una persona guida al buio e si assume il rischio di causare la morte di qualcuno. Deve anche rispondere di omissione di soccorso e fuga. L'altro, invece, risponde di omicidio colposo, per aver creato la situazione di rischio mortale mettendosi imprudentemente sul sellino posteriore della moto condotta dal minorenne.
Un fermo e un arresto - I due ragazzi abitano non lontano dalla famiglia, ora sconvolta per la perdita del figlioletto. Quella sera andavano a fari spenti, con seduto dietro l'amico, nonostante il tipo di moto non lo consentisse: "Abbiamo preso quella ciclabile per non correre il rischio di essere beccati dalla pola", avrebbero ammesso.
La svolta - Quando il minorenne ha ammesso le sue colpe facendo il nome dell'amico che è stato subito prelevato e portato in caserma con in testa un cappuccio per non renderlo riconoscibile a fotografi e cameraman. I due ragazzini sono stati interrogati dal Procuratore capo di Sondrio Gianfranco Avella e dal suo Sostituto Stefano Latorre. Dalla caserma carabinieri di Bormio sono uscite due gazzelle, una diretta al carcere di via Caimi a Sondrio, l'altra a quello minorile Beccaria di Milano.
Renzo colpito da una ginocchiata - Per questo sulla moto da enduro, una 125, del 17enne ora rinchiuso in una cella del Beccaria di Milano con l'accusa di omicidio volontario, non vi sono ammaccature. La dinamica di quanto accaduto appare ormai chiara: alla guida della sua moto, con dietro l'amico Luca Martinelli, poco più che 18enne, nonostante il tipo di moto non consentissi passeggeri, ha imboccato, per sua ammissione, la ciclabile "per non rischiare di essere beccati dalla pola", consapevole che in due su quella moto non potevano starci. A fari spenti per non essere notati. Complice l'oscurita' e la velocita', all'improvviso si è trovato davanti tre biciclette. Con una disperata manovra ha cercato di evitarle ma con una ginocchiata ha urtato Renzino, che cadendo a terra ha picchiato violentemente il capo ed e' morto qualche ora dopo. I due ragazzi, nell'ammettere la loro responsabilita', avrebbero sostenuto di non essersi resi conto della gravita dell'accaduto e di aver saputo solo domenica mattina dai notiziari radio e tv che il bambino era morto.
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onore alle forze dell'ordine che hanno preso questi due emeriti idioti.
Aspettiamo ora la sentenza del tribunale
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Belfagor- Balordo In Carriera
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Belfagor ha scritto:onore alle forze dell'ordine che hanno preso questi due emeriti idioti.
Aspettiamo ora la sentenza del tribunale
...nella speranza che non siano fuori nel giro di poco, come fa di solito la giustizia italiana!
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spero che li mettano in una cella senza aqua sensa luce con 6 serpenti velenosi e senza pane
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Morirebbero troppo in fretta con i serpenti velenosi..........00Giacomen ha scritto:spero che li mettano in una cella senza aqua sensa luce con 6 serpenti velenosi e senza pane
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hanno sbagliato, hanno fatto una cosa terribile...dovevano fermarsi perchè così facendo hanno peggiorato le cose...però non me la sento ne di giudicare ne di condannare...anche perchè non spetta ne a me ne a nessun altro farlo...spetta a chi di competenza e a chi sta più in alto...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
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cara [email]l@ly[/email] nessuno si ferma la gente e menefreghista investono e scappano
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00Giacomen ha scritto:cara [email]l@ly[/email] nessuno si ferma la gente e menefreghista investono e scappano
non fare di un'erba un fascio...non siamo tutti uguali per fortuna
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io non sono cosi se vedo qualcuno in difficolta lo soccorro subito anche se e un animale tipo cervo corvo cagnolino
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...l@ly! ha scritto:hanno sbagliato, hanno fatto una cosa terribile...dovevano fermarsi perchè così facendo hanno peggiorato le cose...però non me la sento ne di giudicare ne di condannare...anche perchè non spetta ne a me ne a nessun altro farlo...spetta a chi di competenza e a chi sta più in alto...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
quoto..... di solito sono molto cattiva e appena ho sentito la notizia ho pensato che potesse essere stato un trentenne delcazzo!!! ma due ragazzi.... di cui uno ha l'età di mio fratello... stanno già pagando da soli ne sono sicura..... gli avvocati gli faranno avere mille attenuanti del caso ma non basteranno a cancellare dalla loro mente quello che hanno fatto... ...
fosse stato un uomo avrei ribadito le mie idee che ho scritto all'inizio ma con quei due ragazzi... per me è diverso....
smasitrallallà- Balordo Cazzeggiatore (è sempre qui)
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smasitrallallà ha scritto:...l@ly! ha scritto:hanno sbagliato, hanno fatto una cosa terribile...dovevano fermarsi perchè così facendo hanno peggiorato le cose...però non me la sento ne di giudicare ne di condannare...anche perchè non spetta ne a me ne a nessun altro farlo...spetta a chi di competenza e a chi sta più in alto...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
quoto..... di solito sono molto cattiva e appena ho sentito la notizia ho pensato che potesse essere stato un trentenne delcazzo!!! ma due ragazzi.... di cui uno ha l'età di mio fratello... stanno già pagando da soli ne sono sicura..... gli avvocati gli faranno avere mille attenuanti del caso ma non basteranno a cancellare dalla loro mente quello che hanno fatto... ...
fosse stato un uomo avrei ribadito le mie idee che ho scritto all'inizio ma con quei due ragazzi... per me è diverso....
è una situazione strana ma tutte le volte che sento la notizia mi metto nei panni del papà del bambino e cerco di pensare...a parte la rabbia e il dolore non riuscirei a perdonare quei due ragazzi per quello che hanno fatto...magari non l'hanno fatto apposta ma la tragedia in quella famiglia l'hanno creata loro. Se non potevano andare sulla ciclabile perchè ci sono andati? Perchè in due? Io li ritengo colpevoli anche se il mio giudizio non vale nulla
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alla sedia elettrica i 2 ragazzi devon0 essere punitiii severamente
00Giacomen- Balordo In Carriera
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smasitrallallà ha scritto:...l@ly! ha scritto:hanno sbagliato, hanno fatto una cosa terribile...dovevano fermarsi perchè così facendo hanno peggiorato le cose...però non me la sento ne di giudicare ne di condannare...anche perchè non spetta ne a me ne a nessun altro farlo...spetta a chi di competenza e a chi sta più in alto...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
quoto..... di solito sono molto cattiva e appena ho sentito la notizia ho pensato che potesse essere stato un trentenne delcazzo!!! ma due ragazzi.... di cui uno ha l'età di mio fratello... stanno già pagando da soli ne sono sicura..... gli avvocati gli faranno avere mille attenuanti del caso ma non basteranno a cancellare dalla loro mente quello che hanno fatto... ...
fosse stato un uomo avrei ribadito le mie idee che ho scritto all'inizio ma con quei due ragazzi... per me è diverso....
quoto il vostro pensiero Laly e smasi..ma forse è stato tutto valutato troppo velocemente e ferocemente...ora infatti è spuntata la notizia secondo la quale il luogo del fatto non sia più una ciclabile ma una strada con accesso hai veicoli a motore....ciò non cambia in modo deciso la posizione dei ragazzi ma la madre qualche responsabilità in più la potrebbe avere...
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Omicidio VOLONTARIO?
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stamane io da buon ragazzo son andatocol mio cinquantino fino a bormio a vedere il piccolo renzo ci ho portato 2 peluche e li ho lasciati sulla sua tomba e mi sn messo a pingere
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fabietto85 ha scritto:smasitrallallà ha scritto:...l@ly! ha scritto:hanno sbagliato, hanno fatto una cosa terribile...dovevano fermarsi perchè così facendo hanno peggiorato le cose...però non me la sento ne di giudicare ne di condannare...anche perchè non spetta ne a me ne a nessun altro farlo...spetta a chi di competenza e a chi sta più in alto...
la legge deve punirli certo...pagheranno anche con la propria coscienza...ma non credo se la siano cercata, hanno sbagliato ad andare su una pista ciclabile ma sono due ragazzi...chi non le ha fatte le bravate da giovane???questo non giustifica quello ke hanno fatto perchè nel momento ke hanno travolto il bambino dovevano fermarsi.
voglio solo dire che hanno avuto una reazione ke forse tanti altri anche più adultil avrebbero avuto...ripeto, devono pagare ma se la madre straziata dal dolore, lei che è coinvolta più di chiunque altro dice di poterli perdonare non credo che spetta a noi dire ke si meriterebbero la pena di morte ecc...
quoto..... di solito sono molto cattiva e appena ho sentito la notizia ho pensato che potesse essere stato un trentenne delcazzo!!! ma due ragazzi.... di cui uno ha l'età di mio fratello... stanno già pagando da soli ne sono sicura..... gli avvocati gli faranno avere mille attenuanti del caso ma non basteranno a cancellare dalla loro mente quello che hanno fatto... ...
fosse stato un uomo avrei ribadito le mie idee che ho scritto all'inizio ma con quei due ragazzi... per me è diverso....
è una situazione strana ma tutte le volte che sento la notizia mi metto nei panni del papà del bambino e cerco di pensare...a parte la rabbia e il dolore non riuscirei a perdonare quei due ragazzi per quello che hanno fatto...magari non l'hanno fatto apposta ma la tragedia in quella famiglia l'hanno creata loro. Se non potevano andare sulla ciclabile perchè ci sono andati? Perchè in due? Io li ritengo colpevoli anche se il mio giudizio non vale nulla
esattamente.. pista ciclabile che ciclabile non è.... sono colpevolisi.. e dovevano senzadubbio costituirsi da soli.. ma vai a metterti nella mente di un 17enne... bo... eranoi solo 3 anni fa ma io nonragionavo come ragiono adesso.... non li giustifico ma non me la sento di essere così dura...insomma....
smasitrallallà- Balordo Cazzeggiatore (è sempre qui)
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grazie [email]s@imon[/email] grazie cerano pochi gradi stremato dal freddo ma 00giacomen non a mollato mi sn fatto tutte le gallerie sn partito alle 6 da esine...spero sia stato contento renzo da la su
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